Evoluzione

Italia ai tempi del #CoronaVirus

18/03/2020

Questa notte pensando e tutti noi e all’Italia in questo difficile periodo, mi è venuto in mente Fabrizio Quattrocchi che fu barbaramente ucciso nel aprile del 2004 dai miliziani del Al Qaeda.

Quel valoroso e coraggioso ragazzo cercò di togliersi la benda dagli occhi e disse un’istante prima di essere giustiziato: “Adesso vi faccio vedere io come muore un italiano“.

Ecco, a me sembra in questi giorni che gli italiani si comportano come quel meraviglioso ragazzo… L’Italia si toglie la benda dagli occhi e dice al mondo intero: Adesso vi faccio vedere io come si combatte il Coronavirus!

Ricevo in questi giorni telefonate dai parenti e amici dai paesi dove ho avuto l’opportunità di vivere e lavorare (Romania, Germania, Francia, USA). Tutti mi domandano stupiti: “ma è vero che state tutti buoni buoni chiusi in casa?“. E io, fiera, sentendomi anch’io “per adozione” italiana, rispondo: “Sì, gli italiani sono così, quando meno te lo aspetti, tirano fuori un lato di forza, coraggio, fierezza e umanità che stupisce e genera ammirazione!“.

Il mio lavoro, mi consente di scavare profondamente nell’animo umano, di tirare fuori debolezze e autoinganni, di guardare nelle nicchie nascoste piene di dolore, malessere e rabbia che si trovano nella mente dei miei pazienti, i quali non sono nati così, ma lo sono diventati, “grazie” (si fa per dire) ai traumi del loro passato.

Ma ho avuto il privilegio di vedere con il lavoro di sedute a volte dolorose, come uscivano fuori dai ranocchi, veri principi e principesse, da schiavi dei loro traumi e disgrazie, dei veri e fieri padroni del loro destino e ora, vedo proprio questo in Italia ai tempi del Coronavirus!

Vorrei che continuasse ad essere così: compatta, unita, coraggiosa, generosa e disciplinata. Una volta dissi queste parole ad un caro amico (durante una discussione nella quale criticavo un certo comportamento degli italiani in una specifica situazione): “Io ho dato un figlio a questo paese!“…e lui mi rispose: “Beh, mica siamo in guerra…“. Ora lo siamo e gli italiani si comportano come molti, non se lo aspettavano. Io non ci sarò più, ma vorrei tanto esserci in qualche altro modo quando mio figlio dirà ai suoi figli e nipoti: “Ora vi racconto io com’era l’Italia ai tempi del Coronavirus“.

Forza ragazzi!

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